Storie Seriali | The Magicians - stagione 1

Buon pomeriggio lettori!
Ultimamente sono presa dai siti di perline: ci sono cose talmente stupende e ho talmente tante idee che, se fosse per me, ordinerei una montagna di materiale. Ma devo contenermi.
Sul fronte lettura tutto va alla grande: sto leggendo tantissimo e scoprendo nuovi autori che sicuramente continuerò a seguire!
Comunque, oggi non si parla di libri ma di serie tv!
Nello specifico di The Magicians, una serie fantasy tratta dal romanzo Il Mago di Lev Grossman.


Attenzione!! Se non avete ancora visto la serie potreste incappare in qualche spoiler!


Il protagonista della serie è Quentin Coldwater, un ragazzo che non sa bene cosa fare della sua vita -aaah come lo capisco- e che si trova a suo agio solo con il naso tra le pagine della sua serie di libri preferita, Fillory e Oltre, un po' la Narnia dei poveri. Finchè, si ritrova a sostenere l'esame per entrare in una segretissima (ma manco tanto) scuola di magia, il Brakebill Collage, scoprendo di essere un mago.


Prima di tutto, Quentin è una mago abbastanza inutile: nel corso di tredici episodi, riesce ad usare sul serio la magia in neanche un terzo di essi. In compenso, riesce bene ad incasinarsi da solo. 
Per quanto riguarda gli altri personaggi principali, abbiamo innanzitutto Julia, amica d'infanzia di Quentin che, al contrario di questo, non supera i test per l'ammissione a Brakebill. Dopo questo Julia diventerà quasi ossessionata dalla magia. Tra gli altri allievi della scuola ci sono invece Eliot e Margo, che prendono subito Quentin sotto la propria ala, Alice Quinn, una maga dotatissima, e Penny, che riesce a leggere nel pensiero (tra le altre cose).
In generale, ho trovato che la maggior parte dei personaggi non spiccasse per personalità e per un carattere particolarmente interessante. Quentin e Alice li avrei eliminati volentieri dopo un paio di puntate: lo so, si suppone che Quentin sia il protagonista della serie ma tant'è. Gli unici che mi hanno dato qualche gioia sono stati Penny, che ogni tanto tira fuori delle battute fenomenali, ed Eliot. 
Non parliamo poi di Julia, che mi è stata antipatica fin dalla prima apparizione e, anche se verso la fine della serie l'ho un pochino rivalutata, non la potevo proprio reggere.
Al di là delle simpatie personali, quello che accomuna i protagonisti di The Magicians è che non sono degli eroi, sono lontanissimi da quei personaggi mitici e superfighi di molti telefilm: associare la parola "normale" a "mago" forse risulta strano ma è il miglior modo in cui mi viene di definirli. Hanno le loro paure, incertezze e insicurezze, sono tutt'altro che bravi in tutto e perlopiù combinano un sacco di pasticci.
Parlando di personaggi, è bene anche menzionare il preside e gli insegnanti della scuola, che tuttavia non hanno la minima utilità nel corso della storia e tanto valeva che non ci fossero. Più inutili di Quentin, insomma.

Perchè sono andata avanti a guardare la serie, direte voi a questo punto? All'inizio ero curiosa, perchè non capivo proprio dove volessero andare a parare con la storia. Essenzialmente, a partire forse dal secondo o terzo episodio, si sviluppano due storyline che sembrano avere poco o niente in comune, qualche punto di contatto qua e là, ma niente di rilevante. La prima linea narrativa riguarda Quentin e il suo soggiorno a Brakebill, i rapporti con gli altri allievi, i tentativi di imparare ad usare e padroneggiare la magia, inframezzati da alcune narrazioni minori, come quella riguardante il fratello di Alice, o i poteri di Penny.
La seconda storyline segue invece le vicende di Julia che, con mio sommo rammarico, diventa sempre più presente nella serie man mano si va avanti (ma di cui non vi racconterò nulla altrimenti vi svelo tutto e vi perdete una serie di colpi di scena).
E poi c'è un nemico misterioso e inquietante che, assurdamente, per buona parte della serie, nessuno si prende veramente la briga di combattere o di pensare a come contrastare in qualche modo. E ovviamente Fillory, l'universo immaginario in cui sono ambientati i libri preferiti di Quentin, e che forse non è poi così immaginario.
Tanti elementi, tante storie che all'inizio della serie sembrano non avere nessuna connessione tra loro, ma che alla fine s'incrociano, dando un senso a tutto (o quasi) quanto visto prima. Cosa che ho adorato. Sì, ho brancolato nel buio per un po' ma, immaginate poi la soddisfazione di vedere le cose incastrarsi e avere senso?!
Se vi sembra che per metà della serie non succeda niente di rilevante, non disperate, da un certo punto in poi la trama assume una piega molto più interessante e coinvolgente.
In realtà -e questo è il secondo motivo per cui ho divorato questa serie- anche quando sembra non approdare a niente, The Magician ha comunque un suo fascino bizzarro, dovuto al mix tra fantasy e una generale atmosfera grottesca e situazioni trash. Cosa su cui non avrei scommesso un centesimo e invece incredibilmente funziona e riesce pure a tenere incollato lo spettatore allo schermo.

The Magician è una serie su cui, guardando i primi episodi, non avrei scommesso più di tanto e che invece, senza che neanche me ne accorgessi, mi ha preso talmente tanto da portarmi a finirla in poco tempo. Proprio questo mese andrà in onda la seconda stagione: non vedo l'ora di vederla!


Il trailer promette benissimo!



Commenti

  1. Felice che ti sia piaciuta <3
    Hai ragione sui personaggi, anche se personalmente Julia l'ho apprezzata tantissimo. Cioè, non è il mio personaggio preferito e per un po' l'ho odiata, ma adoro come è stata caratterizzata. Secondo me è molto realistica! Poi ho adorato Eliot perché è stato una sorpresa. **
    Non vedo l'ora di vedere la seconda stagione *_*

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    Risposte
    1. Pensandoci oggettivamente forse Julia è uno dei personaggi meglio caratterizzati...però mi sta antipatica lo stesso. :D :D
      Eliot è meraviglioso: all'inizio mi dicevo "boh, che ci sta a fare questo. Sì, è simpatico ma stop" e invece poi mi ha stupito un sacco.
      Anche io non vedo l'ora!! *_*

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