Stavolta, grazie alla Summer book-a-thon su Divoratori di Libri ho un sacco di libri di cui parlarvi!
Vi avviso: sono davvero UN SACCO di libri e questo post potrebbe essere un po' lunghetto!
Nell'appuntamento di oggi troverete:
Cancella il giorno che mi hai incontrato, Leisa Rayven
Reflections, Kasie West
I cento colori del blu, Amy Harmon
Il primo bacio a Parigi, Stephanie Perkins
la serie The Selection, Kiera Cass
Cancella il giorno che mi hai incontrato, Leisa Rayven (Starcrossed #1)
Il libro in poche parole racconta le vicende di Cassandra Taylor e Ethan Holt, sullo sfondo del mondo del teatro.
Avevo sentito parlare di questo libro in lungo e in largo perciò, quando l'ho iniziato, avevo delle aspettative abbastanza alte...che sono miseramente fallite dopo più o meno i primi due capitoli.
In realtà all'inizio mi stava anche piacendo: il libro si snoda in un alternarsi tra passato e presente e non vedevo davvero l'ora di ripercorrere tutta la storia e capire cosa potesse essere successo tra i due protagonisti per portarli alla situazione attuale. In più Cassie mi sembrava un personaggio divertente e mi pareva anche interessante da sviscerare il suo bisogno di essere un'altra persona di fronte agli altri in modo da essere accettata.
Questo prima che mi rendessi conto dell'immenso nulla su cui è costruito il libro e sulle enormi incongruenze dei due personaggi principali. Delusione. Delusione totale.
Allora...partiamo da Cassie: talento innato per il teatro, pur non avendo mai studiato nè partecipato a spettacoli degni di questo nome, Cassie viene descritta come una ragazza timida e ingenua. Ecco, io onestamente non ho visto nessuna di queste due caratteristiche...anzi, più si andava avanti, più mi sembrava il contrario. E poi è fissata...ho capito che Holt è irresistibile ecc..ecc.., ma calmati un attimo, fatti una doccia fredda!
A proposito di Holt...io non so davvero cosa pensare di lui.
E veniamo al punto cruciale del libro: la storia d'amore. Dov'è? Probabilmente avrei dovuto dare più ascolto alla trama che, giustamente, parla di passione e attrazione.
Ma l'aspetto che più mi ha lasciato perplessa è probabilmente la parte ambientata nel presente in cui ho avuto l'impressione di avere a che fare con due diversi protagonisti rispetto alla parte ambientata nel passato; non so, c'è stato uno scambio di identità, Ethan ha subito il lavaggio del cervello, hanno deciso di scambiarsi le personalità...
Ma soprattutto, arrivata alla fine del libro, non ho ancora capito quale sia stato il motivo per cui siano arrivati alla situazione che viene descritta nel presente!
Allora...partiamo da Cassie: talento innato per il teatro, pur non avendo mai studiato nè partecipato a spettacoli degni di questo nome, Cassie viene descritta come una ragazza timida e ingenua. Ecco, io onestamente non ho visto nessuna di queste due caratteristiche...anzi, più si andava avanti, più mi sembrava il contrario. E poi è fissata...ho capito che Holt è irresistibile ecc..ecc.., ma calmati un attimo, fatti una doccia fredda!
A proposito di Holt...io non so davvero cosa pensare di lui.
E veniamo al punto cruciale del libro: la storia d'amore. Dov'è? Probabilmente avrei dovuto dare più ascolto alla trama che, giustamente, parla di passione e attrazione.
«Romeo non è un eroe, Taylor, è un imbecille. È debole, volubile, confonde la passione con l'amore e si uccide per una che ha appena conosciuto.»
Ma l'aspetto che più mi ha lasciato perplessa è probabilmente la parte ambientata nel presente in cui ho avuto l'impressione di avere a che fare con due diversi protagonisti rispetto alla parte ambientata nel passato; non so, c'è stato uno scambio di identità, Ethan ha subito il lavaggio del cervello, hanno deciso di scambiarsi le personalità...
Ma soprattutto, arrivata alla fine del libro, non ho ancora capito quale sia stato il motivo per cui siano arrivati alla situazione che viene descritta nel presente!
VALUTAZIONE
(1 papavero e ½)
(1 papavero e ½)
Reflections, Kasie West (Pivot Point #1)
La storia viene raccontata in prima persona dalla protagonista, Addison, che di fronte al divorzio dei genitori deve decidere se restare nella sua città natale insieme alla madre o seguire il padre in un altra città. Niente di strano, se non fosse che Addie possiede poteri psichici e, come lei, amici, famigliari e tutte le persone che abitano all'interno del Perimetro, una sorta di area controllata di cui nessuno al di fuori conosce l'esistenza.
Addie usa allora il suo potere per indagare il suo futuro e scoprire dove porterà ciscuna delle due scelte...ognuna delle quali avrà risvolti inaspettati.
Dopo i primi capitoli introduttivi e un po' monotoni, nel momento in cui Addie dà il via all'Indagine veniamo catapultati in due scenari diversi: da una parte la vita all'interno del Perimetro e dall'altra il trasferimento insieme al padre nel mondo dei Normali (che sarebbero quelli senza poteri, cioè la maggior parte della popolazione terrestre).
I due possibili futuri hanno in realtà molti elementi in comune, continui rimandi tra l'uno e l'altro: uno degli elementi che mi è piaciuto di più!
Seguire l'alternarsi delle due realtà non sempre mi è venuto facile e, soprattutto quando riprendevo il libro dopo qualche ora, ero costretta un attimo a scorrere indietro le pagine per vedere in quale dei due scenari mi trovassi; in realtà credo che la soluzione di alternare un capitolo sul Perimetro a uno sui Normali e via dicendo fosse alla fine l'unica possibile. Definizioni, poste all'inizio di ogni capitolo, lo abbinano ad uno dei due possibili futuri e in molti casi introducono un elemento di cui si parlerà.
PARAlogizzare: v. trarre conclusioni assurde basandosi su delle ipotesiNORMagiochi: s.m. riti di iniziazione nel Mondo Normale particolarmente esotici, un po' noiosi e, al tempo stesso, inspiegabilmente irresistibili
I personaggi mi sono piaciuti quasi tutti, soprattutto Trevor e Laila...molto meno Duke, ma è questione di gusti! Anche il personaggio di Addie mi è piaciuto molto e penso sia facile immedesimarsi in lei.
Lo stile è semplice e fresco e il libro si legge in pochissimo tempo: dovrebbe essere sulle 400 pagine ma non ne sono affatto sicura, anche perchè al Kindle stanno antipatici i numeri di pagina. Perchè nell'e-reader non ci sono scritte le pagine ma solo la percentuale o la posizione di lettura? Non è che quando qualcuno mi chiede a che punto sono rispondo "Sono al 3%" o "Sono appena arrivata alla posizione 2327!". A che numero di pagina dovrebbero corrispondere?
«Hai sentito cosa ti ho detto?» «Sì, ma non ti credo perchè è una vita che hai a che fare con me e il mio potere. In pratica non mi hai mai visto senza. La me senza potere è noiosa, piagnucolona e banale.» «Anche la te con il potere sta sempre a piagnucolare»
Cosa fareste di fronte ad una scelta se aveste la possibilità di sapere in anticipo come andrà in entrambi i casi? Personalmente, è un potere che mi piacerebbe avere: invece delle mie tipiche liste dei pro e dei contro userei quello...tipo, sempre.
VALUTAZIONE
(3 papaveri e ½)
(3 papaveri e ½)
I Cento Colori del Blu, Amy Harmon
Segnatevi questo momento perchè non penso si ripeterà tanto presto: credo che il titolo italiano di questo libro sia migliore di quello originale. Evento senza precedenti su questi schermi.
Detto questo, I cento colori del blu è uno di quei libri con protagonisti dalle vite sofferte, che tuttavia si dimostrano forti nonostante la sfortuna e il dolore. A me questi libri non piacciono quasi mai. Probabilmente questo è indice del fatto che io sia una brutta persona. E allora perchè l'hai letto, chiederete voi. Semplicemente perchè di fronte a un libro non so resistere e perchè evito sempre di escluderne uno a priori solo perchè fino a quel punto non ne ho trovato nessuno che mi abbia colpito.
La storia di Blue all'inizio non mi prendeva proprio, Wilson non mi diceva niente e confesso che ero ad un passo dall'abbandonarlo.
Continuando a leggere un po' mi sono ricreduta. Ho apprezzato il percorso di crescita della protagonista e, da amante dell'arte, mi è piaciuto moltissimo come Blue esprimesse le sue emozioni attraverso la scultura del legno e non ho potuto non commuovermi in alcuni punti nella seconda parte del libro.
Però non mi mossi. E non parlai. Ascoltai e basta. Non so per quanto tempo. E mentre continuavo ad ascoltare, il mio cuore cominciò a provare un sentimento doloroso a cui non sapevo dare un nome.
Non dico che sia diventato il mio libro preferito di tutti i tempi, e
non ho amato alla follia nè la storia nè i personaggi, ma non mi ha fatto neanche
rimanere indifferente come credevo!
VALUTAZIONE
(2 papaveri e ½)
Il Primo Bacio a Parigi, Stephanie Perkins (Anna and the French Kiss #1)
Voglio andare a Parigi!! Fine pensieri su questo libro.
Mi sto scervellando per scrivere qualcosa di intelligente ma sono stata sopraffatta dalla dolcezza di questo libro e riesco solo a pensare a quanto sia carino. E che vorrei andare a Parigi, ovviamente.
Quando dico dolce non intendo però qualcosa di mieloso, da carie avanzata, ma qualcosa di più profondo: avete mai avuto un maglione preferito, uno caldo e avvolgente, magari un po' vecchio ma a cui siete irrimediabilmente affezionate? Ecco, il libro della Perkins mi fa l'effetto di quel maglione. Ok, forse il paragone non è particolarmente azzeccato e sto facendo una confusione megagalattica..
Riproviamoci. Il Primo Bacio a Parigi è una di quelle storie che ti entrano dentro, silenziosamente, ti fanno sentire a casa e ti riscaldano e ti ritrovi ad innamorartene così...in modo naturale, un po' come diceva Hazel Grace.
E per la prima volta da quando sono tornata a casa sono completamente felice. È strano. Casa. Ho desiderato tanto rivederla, solo per tornare e scoprire che non c'era più. Essere qui, in quella che tecnicamente è la mia abitazione, e scoprire che ora casa è da un'altra parte. Ma nemmeno questo è del tutto vero. Parigi mi manca, ma non è casa mia. Piuttosto...mi manca questo. Questo calore al telefono. È possibile che casa sia una persona e non un posto?
Parlando invece dei personaggi, io li vorrei tutti come amici...dal primo all'ultimo. In fondo questo secondo me è soprattutto un libro sull'amicizia. Anna, St. Clair, Meredith, Josh e Rashmi sono ragazzi normali, che non faccio fatica ad immaginarmi camminando per le strade di Parigi anche nella realtà, ma unici e speciali...un po' come siamo tutti. Probabilmente è anche questa facilità ad immedesimarsi nei personaggi uno dei molti pregi di questo libro.
Indossa gli stessi abiti di ieri, i jeans e una t-shirt sgangherata con su il profilo di Napoleone. Quando gli ho chiesto come mai quella maglietta, mi ha detto che Napoleone è il suo eroe. «Non perché fosse un tipo perbene, bada. Era uno stronzo. Ma era uno stronzo basso, come me.»
E comunque, voglio andare a Parigi.
VALUTAZIONE
(4 papaveri e ½)
The Selection, Kiera Cass (The Selection #1)
*Elsa su Amazon: "Oh che bella
cover, compriamo questo libro senza neanche leggere la trama!"*
VALUTAZIONE
(1 papavero)
(1 papavero)
The Elite, Kiera Cass (The Selection #2)
Valutazione un po' più alta solo grazie alla scena di Marlee, probabilmente l'unica che ho seguito con partecipazione.
VALUTAZIONE
(2 papaveri)
(2 papaveri)
The One, Kiera Cass (The Selection #3)
Letto perchè non ho alcun autocontrollo quando si tratta di libri e a questo punto volevo sapere come finiva.
VALUTAZIONE
(1 papavero)
(1 papavero)
Io.Davvero.Non.So.Che.Dire.
Forse se avessi ancora 14 o 15 anni questi libri mi sarebbero anche piaciuti (ma probabilmente no visto che a quell'età leggevo i libri della Allende), ma sfortunatamente ne ho il doppio. Probabilmente li ho pure letti troppo di corsa (non so come, ho letto 3 libri in 2 giorni...della serie, non avevo proprio niente da fare). E probabilmente rimanere a leggere fino alle 3 del mattino non è un buon metodo per apprezzare un libro (o per ricordarselo).
Posso essere cattiva e dirvi sinceramente cosa ne penso?
Ecco, io l'ho trovato un libro sconclusionato, con molti elementi positivi sulla carta ma che sembrano essere stati buttati lì a caso e in malo modo.
Primo: l'ambientazione. Dovrebbe essere una saga distopica, ambientata in seguito alla Quarta Guerra Mondiale, in cui la società è divisa in otto caste rigidamente definite. Per esempio, ogni casta può fare solo determinati lavori: quindi se sei nato nella Quinta casta e non hai il minimo talento artistico o musicale, arrangiati. In generale mi è sembrato tutto un po' confusionario e il modo in cui si è arrivati a questa situazione viene giusto vagamente accennato.
Secondo: la protagonista. America partecipa alla Selezione non perchè interessata alla corona o al principe Maxon ma perchè...non ho ben capito perchè. Per dare i soldi alla famiglia, dato che ogni partecipante riceve una sorta di stipendio? Perchè il suo fidanzato segreto le ha detto di partecipare?
Una volta a Palazzo, America diventa l'indecisione in persona: un giorno si convince che vuole sposare Maxon, il giorno dopo afferma che con Aspen si sente a casa, il giorno dopo ancora Maxon fa il gentile e lei va in brodo di giuggiole, il successivo ce l'ha a morte con lui e pensa ad Aspen. Tutto questo per TRE libri.
Terzo: Aspen. Io non ho capito la metà delle azioni di questo individuo ma so per certo che per tutto il tempo mi è stato sulle scatole. Ad un certo punto ho iniziato a pensare fosse stato messo lì apposta per creare il triangolo.
Quarto: la Selezione. Mi sembrava di stare a Uomini e Donne. E sappiate che detesto quel programma. Che poi, questa selezione doveva essere veramente dura se le ragazze passavano la maggior parte del tempo nella sala delle donne a leggere, disegnare o guardare la tv...
Quinto: il principe Maxon. Il tronista di Uomini e Donne. Ho rischiato di lanciare l'e-reader fuori dalla finestra tutte le volte in cui, dopo le ennesime moine e frasi da batticuore nei confronti di America, me lo ritrovavo tutto cici ci ciu ciu con questa o quell'altra partecipante alla selezione.
Sesto: i ribelli. Potevano essere l'elemento che avrebbe reso questa saga davvero interessante e invece ho avuto la sensazione che siano stati messi a casaccio, in modo da dare luogo a situazioni potenzialmente pericolose in cui America potesse dimostrare il suo coraggio/senso della giustizia/altre qualità a caso.
Settimo: le ragazze dell'Elite. Meno male che c'erano loro a farmi divertire un po'! Mi sarebbe piaciuto che avessero più spazio così come speravo in un ruolo più attivo di Marlee.
Ce l'avete fatta ad arrivare fino alla fine? Se è così, grazie per aver letto anche questo mese le mie svarionate sui libri; so che stavolta sono stata un po' cattiva nelle mie opinioni ma mi consolo pensando che se a me un libro non è piaciuto ci sono invece tantissime altre persone che fortunatamente pensano il contrario!
Alla prossima!
Alla prossima!
Concordo con te sia su Bad Romeo che Anna and the French kiss. Sul primo non posso essere più d'accordo con quello che hai scritto infatti anche a me ha spiazzato negativamente.
RispondiEliminaDiscordo, invece, sull'opinione riguardo la saga The selection, a me con tutti i suoi difetti è piaciuta ma probabilmente è dovuto al fatto che a me uomini e donne piace e quindi ho trovato curiosa e carina la somiglianza delle dinamiche di questo regno con quelle del programma tv. XD
Dicono che la saga "figlia", che inizia con The heir, sia meglio della prima, quindi magari puoi dargli un'altra opportunità!
Degli altri romanzi mi ispira molto Reflections, e la tua riflessione sulla numerazione delle pagine degli e-reader mi ha fatta morire, perchè penso la stessa cosa anche io ogni volta che leggo un ebook! XD
A parte l'associazione con il programma televisivo l'ho trovato proprio disomogeneo come libro, però sono contenta che a te invece sia piaciuto! Magari più in là proverò a leggere The Heir! ^.^
EliminaDavvero...la mancata numerazione delle pagine è un problema che mi perseguiterà finchè non si decideranno a fare qualcosa in merito. :D