Buon pomeriggio!
Oggi vi propongo una doppia recensione, rispettivamente del secondo e terzo libro della serie Hex Hall o, com'è conosciuta in Italia, The Prodigium Trilogy.
Attenzione!! Se ancora non avete letto i libri (soprattutto il primo) potreste trovare diversi spoilers! Ma d'altronde io spesso e volentieri trovo che le stesse trame che troviamo da Goodreads ad Amazon siano piene di spoiler...quindi fate voi! :D
La mia recensione del primo volume, Incantesimo, la trovate cliccando qui.
Oggi vi propongo una doppia recensione, rispettivamente del secondo e terzo libro della serie Hex Hall o, com'è conosciuta in Italia, The Prodigium Trilogy.
Attenzione!! Se ancora non avete letto i libri (soprattutto il primo) potreste trovare diversi spoilers! Ma d'altronde io spesso e volentieri trovo che le stesse trame che troviamo da Goodreads ad Amazon siano piene di spoiler...quindi fate voi! :D
La mia recensione del primo volume, Incantesimo, la trovate cliccando qui.
Alla fine di Incantesimo, il primo volume della saga, abbiamo scoperto che Sophie in realtà non è affatto una strega, bensì un demone. Nel secondo volume, Maleficio, la troviamo quindi alle prese con questa nuova rivelazione che non comporta solo il fatto di rivedere ciò che credeva di essere, ma anche ciò che credeva di sapere sul conto del padre, un demone come lei.
Maleficio si concentra quindi soprattutto su questi aspetti, sullo sfondo, non più della scuola ma di Thorne Abbey, una misteriosa e antica villa sede del Consiglio dei Prodigium di cui, guarda un po', il padre di Sophie è a capo.
Con Sortilegio, invece, vengono introdotti nuovi personaggi, la famiglia Brannick, mentre dal punto di vista del'ambientazione, questa si dimostra più varia, alternando diversi luoghi. Anche se la parte più cospicua e più importante per lo svolgersi delle vicende torna ad essere Hex Hall, che tuttavia è abbastanza diversa da com'era nel primo libro...
Anche in questo volume ci saranno rivelazioni famigliari (ma un po' l'avevo intuito già dalla fine di Maleficio) e altri colpi di scena.
Nel complesso, entrambi i libri non disattendono le attese del primo. Forse, Maleficio è leggermente sottotono rispetto agli altri due, ma in tutti ho trovato una narrazione interessante e, come ho detto, ricca di colpi di scena.
Assistiamo anche ad una maturazione della protagonista, da strega incapace di controllare i suoi poteri e all'oscuro del mondo dei Prodigium, a ragazza decisa e consapevole delle proprie capacità.
La caratteristica principale di tutta la serie è però la leggerezza e la spiritosaggine -passatemi il temrine, non me n'è venuto uno migliore- con cui vengono narrate le vicende. Un po' come in quei film americani in cui sta crollando tutto di fronte ai protagonisti ma quelli continuano a fare battute spiritose; il che fa di Hex Hall di certo non una saga epica e profonda, ma sicuramente una lettura molto divertente e piacevole.
Maleficio si concentra quindi soprattutto su questi aspetti, sullo sfondo, non più della scuola ma di Thorne Abbey, una misteriosa e antica villa sede del Consiglio dei Prodigium di cui, guarda un po', il padre di Sophie è a capo.
Con Sortilegio, invece, vengono introdotti nuovi personaggi, la famiglia Brannick, mentre dal punto di vista del'ambientazione, questa si dimostra più varia, alternando diversi luoghi. Anche se la parte più cospicua e più importante per lo svolgersi delle vicende torna ad essere Hex Hall, che tuttavia è abbastanza diversa da com'era nel primo libro...
Anche in questo volume ci saranno rivelazioni famigliari (ma un po' l'avevo intuito già dalla fine di Maleficio) e altri colpi di scena.
Nel complesso, entrambi i libri non disattendono le attese del primo. Forse, Maleficio è leggermente sottotono rispetto agli altri due, ma in tutti ho trovato una narrazione interessante e, come ho detto, ricca di colpi di scena.
Assistiamo anche ad una maturazione della protagonista, da strega incapace di controllare i suoi poteri e all'oscuro del mondo dei Prodigium, a ragazza decisa e consapevole delle proprie capacità.
La caratteristica principale di tutta la serie è però la leggerezza e la spiritosaggine -passatemi il temrine, non me n'è venuto uno migliore- con cui vengono narrate le vicende. Un po' come in quei film americani in cui sta crollando tutto di fronte ai protagonisti ma quelli continuano a fare battute spiritose; il che fa di Hex Hall di certo non una saga epica e profonda, ma sicuramente una lettura molto divertente e piacevole.
Domani non mancante perchè ci sarà il post introduttivo di un'interessante iniziativa che coinvolge blog e autori italiani!
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