Con la recensione di oggi cambio completamente genere rispetto al solito e vi parlo di una lettura che ho terminato all'inizio di Marzo. Il romanzo è L'ultimo re, di Bernard Cornwell, scrittore
che ho scoperto quando avevo più o meno 14 anni e di cui ho amato alla follia la serie
dedicata ad Artù. D'altra parte, dopo quest'ultima non ho letto nient'altro di
suo e c'era il rischio concreto che cambiassi completamente opinione su questo autore.
L'ultimo re è un romanzo storico che, attraverso le vicende del persionaggio fittizio Uhtred, ripercorre un periodo importante della storia inglese, quando nel IX secolo i regni inglesi (o meglio, anglosassoni perchè gli antichi regni britannici erano stati, secoli prima, conquistati dai sassoni e i britanni superstiti sopravvivevano solo nel Galles) furono soggetti ad una massiccia invasione da parti di popoli nordici.
Non leggo moltissimi romanzi storici perchè spesso le descrizioni minuziose di questo o quello mi annoiano tremendamente e, piuttosto che saltare pezzi interi, preferisco abbandonare il libro. Bernard Cornwell riesce invece a rievocare un determinato periodo storico con completezza ed esaustività, ma senza risultare pesante e far sembrare il libro più un trattato storico che un romanzo. La geografia politica, i conflitti, le usanze e la vita delle popolazioni dei secoli passati si dispiegano pagina dopo pagina fino a trasportare il lettore in un altro tempo.
Come testimoniato anche da prologhi ed epiloghi alle sue opere, Cornwell è uno che comunque si fa le sue belle ricerche storiche e miscela abilmente personaggi realmente esistiti e fatti realmente accaduti con altrettanta finzione.
Parlando dei personaggi, Uhtred è il narratore e il protagonista della storia: in questo primo libro lo incontriamo ancora bambino e ne seguiamo le vicende fino all'età di vent'anni circa. Tutti i fatti, così come i pensieri e le azioni del giovane, sono da un lato ovviamente raccontati così come sono stati vissuti da un ragazzino e in seguito da un giovane inesperto, ma dall'altro sono anche visti e proposti attraverso una lente più matura, dato che è presumibilmente un Uhtred in là con gli anni a raccontare la sua storia.
Attorno a Uhtred si dispongono poi tutta una serie di personaggi che, in questo primo libro, ancora non ho trovato finemente caratterizzati come ricordo fossero quelli della serie di Artù, ma mi aspetto lo siano nei prossimi libri.
Non leggo moltissimi romanzi storici perchè spesso le descrizioni minuziose di questo o quello mi annoiano tremendamente e, piuttosto che saltare pezzi interi, preferisco abbandonare il libro. Bernard Cornwell riesce invece a rievocare un determinato periodo storico con completezza ed esaustività, ma senza risultare pesante e far sembrare il libro più un trattato storico che un romanzo. La geografia politica, i conflitti, le usanze e la vita delle popolazioni dei secoli passati si dispiegano pagina dopo pagina fino a trasportare il lettore in un altro tempo.
Come testimoniato anche da prologhi ed epiloghi alle sue opere, Cornwell è uno che comunque si fa le sue belle ricerche storiche e miscela abilmente personaggi realmente esistiti e fatti realmente accaduti con altrettanta finzione.
Parlando dei personaggi, Uhtred è il narratore e il protagonista della storia: in questo primo libro lo incontriamo ancora bambino e ne seguiamo le vicende fino all'età di vent'anni circa. Tutti i fatti, così come i pensieri e le azioni del giovane, sono da un lato ovviamente raccontati così come sono stati vissuti da un ragazzino e in seguito da un giovane inesperto, ma dall'altro sono anche visti e proposti attraverso una lente più matura, dato che è presumibilmente un Uhtred in là con gli anni a raccontare la sua storia.
Attorno a Uhtred si dispongono poi tutta una serie di personaggi che, in questo primo libro, ancora non ho trovato finemente caratterizzati come ricordo fossero quelli della serie di Artù, ma mi aspetto lo siano nei prossimi libri.
Sicuramente ho dimenticato di parlarvi di qualche altro aspetto, ma quello che posso dirvi è che L'ultimo re è un romanzo che merita di essere letto (e riletto): vi farà conoscere un pezzo di storia e appassionare così tanto alle vicende e ai personaggi da aver bisogno di qualche giorno per tornare alla realtà...almeno fino al libro successivo.
La serie consta attualmente di dieci volumi (non sono riuscita a capire se il decimo sia effettivamente l'ultimo o ne siano previsti altri), di cui gli ultimi due sono per ora inediti in Italia: mi pare però che Longanesi li stia pubblicando con una certa regolarità (l'ottavo della serie è uscito da noi proprio il mese scorso) quindi, ecco, non mi preoccupo per un'eventuale serie interrotta. Considerando poi che l'autore in questione non è un Pinco Pallino qualsiasi.
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