Buongiorno!
Anche oggi vi propongo una recensione: recupero un po' le scorse settimane in cui ho mancato l'appuntamento e mi porto avanti rispetto alla prossima settimana in cui non ci sarò e non so se riuscirò a postare qualcosa. In effetti potevo programmare questo post per mercoledì prossimo, ci ho pensato ora.
Anche oggi vi propongo una recensione: recupero un po' le scorse settimane in cui ho mancato l'appuntamento e mi porto avanti rispetto alla prossima settimana in cui non ci sarò e non so se riuscirò a postare qualcosa. In effetti potevo programmare questo post per mercoledì prossimo, ci ho pensato ora.
Stavolta la biblioteca non mi ha deluso e ho potuto così finalmente leggere La Corsa delle Onde, romanzo di cui tutti mi hanno sempre parlato in toni entusiastici. Il mio unico contatto con le opere di Maggie Stiefvater era stato finora con Whisper, primo libro di una serie sulle fate: dire che non mi era piaciuto è un eufemismo.
La Corsa delle Onde mi ha fatto ricredere (per fortuna!): non è diventato uno dei miei libri preferiti e ce ne sono molti altri che mi hanno preso molto di più, ma mi è sicuramente piaciuto ed è difficile non riconoscere il talento dell'autrice.
Velocemente, per chi ancora non lo avesse letto, riassumo la trama: sull'isola di Thisby ogni anno si svolge la Corsa dello Scorpione (che non so perché in italiano sia diventata la corsa delle onde), in cui i giovani cavalcano i capaill uisce, i cavalli d'acqua. I due protagonisti sono Sean Kendrick, che ha già vinto parecchie volte, e Kate (Puck) Connolly, che partecipa per la prima volta e non con un cavallo d'acqua.
Non si può commentare La Corsa delle Onde senza parlare dell'ambientazione: l'isola di Thisby è un mondo a sé, con le sue usanze secolari, la natura inospitale e la ruvidezza dei suoi abitanti. Da isolana, mi ci sono rivista parecchio, soprattutto nel legame indissolubile che i personaggi hanno con la loro terra, un attaccamento che spinge a restare nonostante le condizioni avverse e nonostante fuori, nel continente, ci sia lavoro e una vita probabilmente migliore.
La Corsa delle Onde mi ha fatto ricredere (per fortuna!): non è diventato uno dei miei libri preferiti e ce ne sono molti altri che mi hanno preso molto di più, ma mi è sicuramente piaciuto ed è difficile non riconoscere il talento dell'autrice.
Velocemente, per chi ancora non lo avesse letto, riassumo la trama: sull'isola di Thisby ogni anno si svolge la Corsa dello Scorpione (che non so perché in italiano sia diventata la corsa delle onde), in cui i giovani cavalcano i capaill uisce, i cavalli d'acqua. I due protagonisti sono Sean Kendrick, che ha già vinto parecchie volte, e Kate (Puck) Connolly, che partecipa per la prima volta e non con un cavallo d'acqua.
Non si può commentare La Corsa delle Onde senza parlare dell'ambientazione: l'isola di Thisby è un mondo a sé, con le sue usanze secolari, la natura inospitale e la ruvidezza dei suoi abitanti. Da isolana, mi ci sono rivista parecchio, soprattutto nel legame indissolubile che i personaggi hanno con la loro terra, un attaccamento che spinge a restare nonostante le condizioni avverse e nonostante fuori, nel continente, ci sia lavoro e una vita probabilmente migliore.
Sean e Puck sono due personaggi particolari e mi viene difficile descriverli in poche parole. Puck è sicuramente quella a cui sono subito andate le mie simpatie, anche se per tutto il libro ho continuato a chiedermi chi glielo facesse fare a partecipare ad una corsa potenzialmente mortale, e per di più con un cavallo normale. Suo malgrado, la sua partecipazione metterà in crisi le "regole non scritte" di Thisby, che fino a quel momento avevano visto come partecipanti solo maschi e cavalli d'acqua.
Più che altro temevo anche per Dove, la cavalla con cui Kate decide di competere. Leggere un libro in cui il 50% degli animali presenti fa una brutta fine non è stato semplicissimo per me che guardo con indifferenza tutte le morti de Il Trono di Spade, ma se mi toccano un qualunque animale mi sento male fisicamente.
I capaill uisce sono gli altri grandi protagonisti di questo romanzo: emergono dal mare ogni autunno, letali e possenti, terrificanti e affascinanti al tempo stesso. Un abbinamento che ho ritrovato un po' in tutto il libro, quello tra l'aspetto crudele e quello ammaliante. E non c'è forse bisogno di dire quanto ho adorato il rapporto tra Sean e Corr, il suo cavallo d'acqua.
L'autrice ha preso spunto, rielaborando il tutto, da una creatura mitologica celtica, di cui non avevo mai sentito parlare e che sono stata quindi più che felice di scoprire.
Più che altro temevo anche per Dove, la cavalla con cui Kate decide di competere. Leggere un libro in cui il 50% degli animali presenti fa una brutta fine non è stato semplicissimo per me che guardo con indifferenza tutte le morti de Il Trono di Spade, ma se mi toccano un qualunque animale mi sento male fisicamente.
I capaill uisce sono gli altri grandi protagonisti di questo romanzo: emergono dal mare ogni autunno, letali e possenti, terrificanti e affascinanti al tempo stesso. Un abbinamento che ho ritrovato un po' in tutto il libro, quello tra l'aspetto crudele e quello ammaliante. E non c'è forse bisogno di dire quanto ho adorato il rapporto tra Sean e Corr, il suo cavallo d'acqua.
L'autrice ha preso spunto, rielaborando il tutto, da una creatura mitologica celtica, di cui non avevo mai sentito parlare e che sono stata quindi più che felice di scoprire.
Lo stile dell'autrice è particolare come tutto il libro. Devo dire che è stato piuttosto destabilizzante passare dalle infiorettature della scrittura di Virginia De Winter allo stile della Stiefvater, che è in qualche modo aspro e al tempo stesso evocativo, esattamente come la storia che racconta, come l'ambientazione e i suoi personaggi. Sempre per ritornare al dualismo di cui vi parlavo prima.
Di per sé non è uno stile che mi fa impazzire, ma in questo caso l'ho trovato perfetto.
Di per sé non è uno stile che mi fa impazzire, ma in questo caso l'ho trovato perfetto.
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libri da recensire sul blog. Grazie! -
sono felice che ti sia piaciuto *__*
RispondiEliminaIl rapporto tra Sean e Corr è l'aspetto che più ho preferito del libro <3
Adesso voglio leggere anche gli altri della Stiefvater! ^_^
EliminaFelicissima che ti sia piaciuto, è uno dei miei preferiti in assoluto! *-*
RispondiEliminaIo ero un po' titubante perché l'unico suo libro che avevo letto non mi era piaciuto affatto, però per fortuna stavolta le mie impressioni sono state completamente diverse!
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