Ci tengo a scusarmi con tutte le autrici e gli autori per il tempo infinito che sto impiegando per leggere e recensire i loro romanzi; le mie sono sempre recensioni ragionate quindi anche quando il libro lo leggo subito per la recensione può passare più tempo, inoltre nel caso delle richieste da parte degli autori a volte leggo il libro anche una seconda volta e ciò ovviamente prende più tempo. Il che è uno dei motivi per cui non accetto più richieste di recensione.
A volte poi, come in questo caso, la recensione non è propriamente positiva e resta nelle bozze per un tempo infinito.
Partiamo dai lati positivi. È il primo romanzo che leggo di Cristina Vichi e ho trovato il suo stile molto scorrevole, tant'è che quando l'ho iniziato sono arrivata quasi a metà senza neanche accorgermene. Sotto la patina del fantasy young adult emergono poi dei temi importanti e interessanti: nel libro si parla della convivenza, dell'amicizia e dell'amore tra categorie teoricamente in guerra tra loro e incompatibili, un generale spirito di accettazione reciproca che si respira nel romanzo e che sicuramente è un punto a suo favore.
Tuttavia secondo me c'è ancora tanto da rivedere e migliorare, soprattutto per quanto riguarda la trama e i personaggi.
In generale la mia impressione è stata quella di essere di fronte a qualcosa di già visto, o meglio già letto. Non posso farvi troppi esempi per non svelare ciò che accade nel romanzo ma diciamo che, mio malgrado, la saga di Twilight è stata sempre presente nei miei pensieri durante la lettura di Tander, ci sono state troppe cose che me l'hanno ricordata e, per giunta, proprio gli elementi che meno mi erano piaciuti nelle serie stessa della Meyer. Lo svolgimento della trama è frettoloso: succedono un sacco di cose in poche pagine, senza che il lettore abbia quindi il tempo di elaborarle. La protagonista cresce e matura durante il romanzo ma, poiché il tutto è concentrato, non si ha il modo di apprezzare in maniera adeguata questa evoluzione.
Purtroppo queste impressioni non mi hanno fatto apprezzare l'originalità dei personaggi principali del libro, i Tander, degli esseri umani speciali e immortali che traggono il loro potere dai fulmini.
Anche le scene d'azione e i numerosi colpi di scena sono sacrificati. Per citare un passo a caso, quello in cui i protagonisti organizzano una trappola per gli antagonisti, secondo me poteva essere elaborato diversamente e soprattutto ampliato perché l'azione in sé si riduce davvero in una decina di righe e questo è un po' deludente.
Tander mi è parso inoltre un romanzo fin troppo buonista, uno di quelli in cui i buoni sono buonissimi e i cattivi sono cattivissimi e senza scrupoli. Apprezzo sempre qualche sfaccettatura in più nei cattivi e qualche difetto nei buoni e quando ciò non accade mi sembra sempre che manchi qualcosa di fondamentale.
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Ciao nuova follower bellissimo il tuo blog anche le recensioni sono molto interessanti.
RispondiEliminaCiao, grazie mille! Benvenuta!
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