Il Regno dei Malvagi, Kerri Maniscalco | Recensione



Titolo: Il Regno dei Malvagi
(or.: Kingdom of the Wicked)
Autore: Kerri Maniscalco
Serie: Kingdom of the Wicked #1
Prima Pubblicazione: 2020
Edizione Italiana: Mondadori, 2021
Pagine: 411


Trama: Emilia e Vittoria sono gemelle; appartengono a una delle tredici famiglie di streghe nascoste a Palermo ma, come tutte, stanno bene attente a celare la loro vera natura. Per questo lavorano da Mare e Vino, il rinomato ristorante di famiglia, come due normalissime ragazze.

Una sera, però, Vittoria non si presenta al lavoro. Sarà proprio Emilia a trovare il cadavere profanato della sorella. Distrutta dal dolore, decide che farà di tutto per scoprire chi sia il brutale assassino e vendicarla. Anche a costo di usare la magia nera, da tempo messa al bando. Anche a costo di allearsi con Ira, uno dei sette Principi dell'inferno, i Malvagi. Fin da quando era piccola, le hanno sempre detto di guardarsi da loro, ma Ira giura di essere dalla sua parte, e di aver ricevuto l'incarico di risolvere il mistero degli omicidi che stanno insanguinando la Sicilia. Ciò che Emilia dovrebbe ricordarsi è che, quando si ha a che fare con i Malvagi, niente è come sembra.




 

Avviso importante: questa recensione potrebbe contenere qualche piccolo spoiler. Sono dettagli che non svelano granchè della trama principale ma alcunə di voi magari potrebbero comunque non gradirli (tranquillə, anche io spesso non voglio sapere niente!), quindi io vi ho avvisato!

 

Il Regno dei Malvagi è il mio nuovo guilty pleasure. È stato esattamente il libro giusto al momento giusto: un romanzo scorrevole e non particolarmente impegnativo, con un rapido susseguirsi degli eventi e, perché no, un mistero da risolvere e un intrallazzo amoroso.

Ma, c'è un grandissimo ma a tutto questo ed è rappresentato dalle evidenti lacune a livello d'intreccio e dalla confusione che regna sovrana per quasi tutto il libro. Già dai primi capitoli ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa perché, man mano che andavo avanti con la lettura, continuavano a sfuggirmi i passaggi tra una scena e l'altra e il come la protagonista era arrivata a compiere una determinata azione. Schematizzando, si passava dalla situazione A alla situazione C (completamente diversa dalla A) senza avere il minimo indizio sulla necessaria tappa B. 

Facciamo un passo indietro. La nostra protagonista, Emilia, è una strega che nel tentativo di scoprire l'assassino della sorella gemella, si trova invischiata con demoni e principi degli inferi. Sul fronte dei personaggi non ho niente di nuovo da segnalare: tutti sembrano più o meno rientrare nella casistica del genere e sono in linea con tanti altri che ho incrociato durante le mie letture. Emilia infatti è la solita protagonista ingenua che vorrebbe agire e risolvere le cose per conto proprio ma che inevitabilmente finisce per fare pasticci e viene salavata dall'affascinante controparte maschile. Anche la scelta di far sì che i vari Principi siano personificazioni dei sette peccati capitali non è nuova nel panorama letterario.  Sono aspetti che non ritengo particolarmente problematici ma li riporto giusto per dovere di cronaca. La caratterizzazione (o mancanza di caratterizzazione) dei personaggi si mantiene su un livello accettabile, almeno per i miei gusti. Non pervenuta anche la crescita personale della protagonista. Ad un certo punto ci viene mostrata in modalità badass con il vestito figo e i fermagli con i diamanti (a proposito, i fermagli con i diamanti dopo pagine di incoerenza sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso e mi hanno fatto scoppiare a ridere incontrollabilmente) ma, a mio parere, è tutto fumo e niente arrosto e mi pare proprio non abbia imparato niente da tutto quello che ha combinato.

La storia è ambientata a Palermo in un non ben precisato tempo storico. L'ambientazione avrebbe potuto essere il punto forte di questo romanzo, ma purtroppo si riduce a dettagli sul cibo e su quanto fa caldo. Palermo mi sembra una città stupenda e perfetta per ambientare un romanzo dalle atmosfere un po' dark e gotiche (almeno nella mia mente, purtroppo non ci sono mai stata anche se mi piacerebbe tantissimo). I luoghi in cui si muove la protagonista potevano essere suggestivi ma non ho trovato descrizioni vere e proprie e l'autrice si limita a nominare vagamente che la protagnonista si trova in una grotta o nei pressi di una cattedrale senza entrare in particolari che secondo me avrebbero potuto arricchire le scene e contribuire a creare la giusta atmosfera. E no, la basica descrizione del mobilio di un paio di stanze per me non è creare l'atmosfera del romanzo.

Il vero problema de Il Regno dei Malvagi è però, come spiegavo all'inizio, la totale mancanza di coerenza nelle azioni della protagonista e in generale nel susseguirsi delle vicende. Mi concentro sulla protagonista perché è quella di cui seguiamo le mosse e di cui conosciamo i pensieri, essendo la storia narrata in prima persona, ma anche gli altri personaggi non sono da meno. Tornando ad Emilia, non solo sembra fare le cose a vanvera senza la minima spiegazione logica, ma in più occasioni si fa scappare oggetti importanti letteralmente da sotto gli occhi e ne registra la scomparsa praticamente con una scrollata di spalle: una cosa abbastanza seccante. Sorvoliamo poi sul come questi oggetti facciano a sparire: non si sa, e il fatto che sia un libro con magia e incantesimi non giustifica quest'ennesima carenza. Inoltre, spesso e volentieri, persino i discorsi e i ragionamenti della protagonista sono confusionari e difficili da seguire. Ok che Emilia praticamente brancola nel buio per tutto il libro ma questa confusione non dovrebbe trasferirsi in tutto e per tutto anche al lettore, o invece sì?

Siccome sono una spina nel fianco quando mi fisso su una cosa che non capisco, a fine lettura sono andata a controllare alcuni dei passaggi per me più oscuri.

Spoiler alert! Sto riportando due brevi frasi direttamente dal libro. Non contengono degli spoiler grandissimi ma alcuni piccoli particolari che magari vorreste saltare. In caso contrario, evidenziate con il mouse qua sotto per continuare a leggere.  

Ad un certo punto del libro Emilia entra in contatto con una tipologia di demoni chiamati umbra. Lei in realtà non ha idea per chi lavorino ma spaccia le proprie convinzioni come dati di fatto anche se questo significa contraddirsi da sola un centinaio di pagine dopo.

Infatti: "...ripensai ai demoni umbra che lavoravano per Avarizia..." a pagina 222 e "A meno che non ci fossero altri demoni umbra in città, quelo assoldato da Invidia..." a pagina 362

Capisco che, dato che la storia è raccontata in prima persona dalla protagonista, ci dobbiamo in qualche modo attenere alla sua visine della realtà e sorbire quello che lei crede sia vero, ma almeno fare un accenno al fatto che prima si era sbagliata e ora ha cambiato idea? Sarà un refuso? Il romanzo è in realtà tutto un gigantesco refuso?

Nonostante questi grandi e piccoli difetti, il romanzo di Kerri Maniscalco scorre che è una bellezza. Per quanto continuassi a ridere e sbuffare per l'incoerenza della protagonista e le incongruenze della trama, mi sono ritrovata incollata alla storia e a leggerla tutta d'un fiato. Lo so, è un mistero. Vi farò sapere le mie impressioni sul secondo volume della saga!

Avete letto Il Regno dei Malvagi? Anche voi pur trovando tanti difetti siete statə coinvoltə vostro malgrado dalla storia?


 
 * PUNTEGGIO *
7/10

(punteggio minimo: 5 - punteggio massimo: 10)


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