Oggi parliamo del nuovo adattamento di Persuasione di Jane Austen targato Netflix e delle impressioni non proprio positive che ho avuto dalla sua visione.
PERSUASIONE
Regia: Carrie Cracknell
Paese di Produzione: USA
Anno: 2022
Attori principali: Dakota Johnson, Cosmo Jarvis, Henry Golding
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La trama in breve: La ventisettenne Anne Elliot, appartenente a una famiglia che dà valore più all'apparenza e al ceto sociale, incontra il Capitano Frederick Wentworth dopo essere stata persuasa a rompere il fidanzamento otto anni prima.
Persuasione è probabilmente il romanzo più malinconico e maturo di Jane Austen, creato quando ormai la scrittrice inglese era prossima alla morte e pubblicato postumo dal fratello. La protagonista di Persuasione, Anne Elliot, è una donna per l'epoca considerata già vecchia...praticamente quasi un caso disperato: un peso per la propria famiglia che la ritiene insignificante anche a causa del suo aspetto modesto e del suo carattere riservato e tranquillo.
Ho avuto diversi problemi con questo film:
1. La rottura della quarta parete con le continue occhiate e i commenti verso lo spettatore. È un espediente che secondo me deve essere usato con cognizione di causa e avere una giustificazione nella trama o nel carattere del personaggio, motivazioni che in questo caso non ho trovato.
La regista è al suo debutto nel cinema dopo aver diretto una lunga lista di spettacoli teatrali; questo mi fa pensare che il rivolgersi direttamente allo spettatore possa essere un elemento in qualche modo derivato dal teatro.
2. La modernizzazione forzata all'interno dei dialoghi. L'elemento chiave qui non è tanto la modernizzazione in sé, ma il come è stata attuata e appunto il suo carattere forzato. Si è scelto infatti di inserire frasi ed espressioni contemporanee in ordine sparso accanto a dialoghi più "austeniani".
Mi rendo conto che ci sarebbe da fare anche un discorso più ampio relativo alla lingua, a come si evolva nel tempo e a come sarebbe meglio rapportarsi ai classici e a libri che essendo scritti secoli fa per forza di cose hanno una parlata che può sembrare antiquata. Non sono un'esperta in questo campo, quindi riporto solo le mie impressioni: se si fosse optato solamente per uno dei due stili sarebbe stato meglio,
ma l'accostamento di toni così diversi tra loro crea un effetto
grottesco e poco credibile.
3. L'adattamento vero e proprio, ovvero i personaggi e l'atmosfera generale della storia. In breve, io personaggi di Persuasione non li ricordavo così. Specialmente la protagonista, Anne, caratterialmente è completamente diversa da quella del film. La Anne che ricordo io dal romanzo è una persona molto più sulle sue, pacata e modesta, che parla poco e più che partecipare attivamente alle vicende osserva gli altri persa nei suoi ragionamenti e nei suoi pensieri. Forse più azzeccata la famiglia di lei in quanto a egocentrismo e antipatia.
Questo nuovo film non è un adattamento, è un tentativo mal riuscito di tradurre un classico della letteratura nel linguaggio di TikTok. Davvero non c'era altro modo per farsi notare anche dalle nuove generazioni? Davvero dobbiamo far dire ad Anne Elliot "questo è un 10, quest'altro è un 5" e privarci di frasi stupende e struggenti?
Il film di Netflix ha posto un dilemma fondamentale riguardante il rapporto con i classici e il modo in cui si decide di approcciarsi ad essi nell'ottica di coinvolgere anche gli spettatori più giovani. Ovviamente io parlo da Millenial, magari una ventenne mi risponderebbe che non è così, ma mi è parso che questo adattamento denoti una poca stima di fondo nei confronti della Generazione Z, tale da supporre che non avrebbero apprezzato una trasposizione di Persuasione più fedele all'originale.
A mio avviso, se i romanzi di Jane Austen sono studiati e conosciuti anche al giorno d'oggi e ne vengono periodicamente proposti adattamenti è perché hanno un valore universale e continuano a parlare a tutte le generazioni, anche se le loro protagoniste non sono necessariamente briose e frizzanti e non ammiccano al lettore/spettatore ogni cinque minuti.
L'unico pregio del film è stato che ha potenzialmente aperto un dibattito interessante. Sono curiosissima di leggere le vostre opinioni!
Faccio parte della Gen Z e da amante del cinema di ogni genere ed epoca concordo con te su quello che sta succedendo. L'eccessiva modernizzazione (e semplificazione) delle trasposizioni dei classici è qualcosa di cui non avevamo e non abbiamo bisogno. Hanno fatto un po' la stessa cosa con alcune parti di Chiamatemi Anna ispirata ad Anna Dai Capelli Rossi... È stato uno strazio per me, fortunatamente nelle stagioni successive si sono resi conto dell'errore e hanno rimediato. Ma davvero sentire frasi oggettivamente contemporanee e pure superficiali in un contesto storico totalmente diverso è una cosa che dà sui nervi ❤️. Bellissima recensione ❤️
RispondiEliminaCiao Enrica, grazie per il tuo commento! Ero davvero curiosa di sentire come questa scelta fosse stata accolta dalla Gen Z!
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