Oggi vi parlo di un romanzo molto molto interessante ma che probabilmente avrei dovuto leggere in un altro momento.
Io Sono Buio rivisita una pagina di storia e dei personaggi di cui sapevo poco e niente. Il romanzo è infatti una sorta di retelling delle vicende di Vlad III di Valacchia, ma in versione femminile. La figura del principe rumeno, che ha ispirato Bram Stoker per il suo Dracula e che è conosciuto anche come Vlad l'Impalatore per la sua crudeltà verso i nemici, è qui rappresentata infatti dalla protagonista Lada. È stato sicuramente interessante entrare in contatto con vicende che non conoscevo e mi ha spinto a volerne sapere di più (e a spoilerarmi il seguito della storia).
Il contesto storico è ovviamente più che romanzato ma comunque curato e verosimile. Lada è una protagonista originale e singolare. In un'epoca (siamo nella prima metà del Quattrocento) in cui le donne erano utili solo in vista delle alleanze matrimoniali, Lada non vuole sottostare a questo destino. Selvaggia e appassionata, con una crudeltà che esibisce come una bandiera, Lada è indipendente e determinata, visceralmente legata alla sua Terra, la Valacchia.
Radu di contro, il fratello minore, è delicato e sensibile. I due hanno un rapporto particolare e ambivalente che viene tratteggiato con perizia e in modo sottile. Mi è piaciuto molto come l'autrice costruisca e descriva il loro rapporto e quello dei due con gli altri personaggi, come quello con Mehemed (ispirato a Maometto II).
Quando i due fratelli sono lasciati in ostaggio alla corte del sultano dell'Impero Ottomano, entreranno in contatto con una cultura completamente diversa e conosceranno appunto il loro coetano Mehemed, figlio del sultano Murad.
Mi è piaciuta anche la delicatezza e la sensibilità con cui vengono affrontati il tema dell'omosessualità e quello della religione islamica. Il modo di raccontare di Kristen White è molto fine, se si può definire così, nel senso che non ci sono personaggi ed elementi sopra le righe ma il tutto è credibile e verosimile.
C'è un grosso però: nonostante le oggettive qualità e i personaggi interessanti, la storia non mi ha coinvolto come mi sarei aspettata. Sarà perché magari non era il momento giusto per leggerlo o altro, ma mi sono letteralmente bloccata a un centinaio di pagine dalla fine e ho ripreso il libro settimane dopo e terminato solo con uno sforzo di volontà perché la verità era che non avevo più voglia di leggerlo. Ci sono parti che mi sono paiciute e hanno tenuto viva la mia attenzione ma per la maggior parte mi è sembrato che non succedesse molto e che alcuni passaggi fossero eccessivamente lunghi e noiosi, soprattutto quando si tratta della situazione geopolitica dell?impero Ottomano...il mio cervello lì proprio si spegneva. Mi chiedo se i romanzi successivi (in inglese perchè come al solito da noi questa serie è interrotta) migliorino da questo punto di vista, il finale di questo volume sembra promettere bene.
Vi piacciono i libri ispirati a figure storiche?
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