La trama in breve: Un uomo sperimenta più volte la morte in altre vite per avere un'altra possibilità di sopravvivenza dopo aver tentato di togliersi la vita.
Al di là del significato e delle implicazioni morali della storia narrata, dal punto di vista più prettamente narrativo e cinematografico, Death's Game è una serie corale, con un cast che annovera alcuni tra i più rispettati attori del momento. Ogni episodio, seppur collegato all'altro da diversi elementi e facente parte della stessa cornice, è quindi una storia a sé.
Questa varietà genera risultati molto diversi tra loro, con episodi che risultano molto più efficaci e d'impatto rispetto ad altri. Si trattano inoltre altri temi importanti...insomma, tanta carne al fuoco in poche puntate ma che, pur con alti e bassi, tutto sommato funziona. Dal punto di vista cinematografico poi, si strizza l'occhio a generi e stili diversi, passando, per esempio, da episodi ricchi di azione ed effetti speciali, ad altri più lenti e intimisti.
La seconda parte è decisamente più coinvolgente della prima e, col senno di poi, sono contentissima di non essermi fermata a metà come volevo fare, perché mi sarei persa la parte migliore della serie (anche se, paradossalmente, l'episodio che più mi ha colpito è uno dei primi).
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