Speravo di tornare con tantissimi nuovi post e invece lo studio chiama e probabilmente sarò latitante anche questo mese.
Sto cercando di segnarmi le mie impressioni sui libri che leggo in modo da scriverne anche a distanza di tempo ma ho un problema in questo senso: anche voi se non recensite o parlate di un libro subito dopo che l'avete letto non riuscite ad essere esaurienti come vorreste?
Comunque oggi vi parlo di Flawed di Cecelia Ahern, romanzo che mi avete suggerito per l'iniziativa Consigliami un libro.
Ero molto curiosa di vedere la Ahern (che conoscevo soprattutto per Love, Rosie) alle prese con un distopico young adult, un po' come è accaduto anche con Amy Armon e il suo L'incantesimo della spada (che devo riprendere perché l'ho lasciato simpaticamente a metà).
Flawed-Gli imperfetti è ambientato in una società in cui non c'è spazio per gli errori: il governo è infatti improntato alla ricerca della perfezione e chiunque svicoli dalle regole morali viene punito dalla Gilda con una marchiatura e considerato un paria della società, un Fallato appunto.
La base del romanzo e il suo intento sono molto interessanti e stimolanti ma, paradossalmente, è anche l'elemento che mi ha convinto di meno. Tutto il sistema su cui si basa la società descritta in Flawed mi è parso infatti fin da subito vago e confusionario e non sono riuscita a capire quali fossero esattamente le cose proibite e quelle concesse, e soprattutto in base a quali criteri le persone venissero punite. Ancora più confusione ha generato il fatto che spesso sembrano venire punite più le intenzioni e l'indole della persona che gli atti in sé.
Nel romanzo viene detto che "I Fallati sono cittadini che hanno commesso violazioni etiche o morali nei confronti della società"; ma come fanno altri uomini a giudicare l'indole e la moralità di una persona? E in base a quale metro di giudizio?
Devo dire che in questo senso i ringraziamenti finali sono stati illuminanti perché, in realtà, nel romanzo ci si pone più o meno la stessa domanda che mi sono fatta io, però quando ho iniziato a leggere e non ero ancora entrata nel vivo della storia il tutto mi ha creato non poca perplessità.
Una lieve somiglianza l'ho trovata con il worlbuilding di Matched di Ally Condie (complice il fatto che l'ho riletto nello stesso periodo) per quanto riguarda l'idea di base di una società perfetta ed equa, ma nel romanzo della Condie è secondo me spiegato e affrontato meglio.
Persa a capirci qualcosa, i primi capitoli del romanzo non mi hanno catturato, ma le cose sono cambiate drasticamente da un certo punto in poi, e cioè dal momento in cui la protagonista Celestine compie un gesto semplice ma sconvolgente per la società in cui vive, scatenando suo malgrado una sorta di effetto domino.
Grazie allo stile incalzante e deciso, che non si dilunga in soliloqui o scene inutili, ho divorato il resto del libro. Ci sono inoltre un paio di scene particolarmente forti che mi rimarranno impresse per parecchio tempo, dove l'autrice è riuscita a raggiungere il massimo della tensione e del coinvolgimento emotivo del lettore.
Sono inoltre contenta di non essermi precipitata subito a leggere questo libro appena uscito perché, devo dirvelo, finisce proprio sul più bello, e in questo modo posso passare in breve tempo al volume successivo (che inizierò questo mese o il prossimo, studio permettendo)!
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