Storie Seriali | All of us are dead (Non siamo più vivi)





Paese: Corea del Sud
Anno: 2022
Basato sul webtoon Now at Our School di Joo Dong-geun
Genere: horror, apocalittico
Episodi: 12 


Da appassionata di film e serie sugli zombie potevo perdermi l'ultima uscita su Netflix?
Dai tempi di Train to Busan sono convinta che i sudcoreani siano i migliori nel mettere sullo schermo un soggetto come quello zombesco(?). All of us are dead (in Italia con il titolo Non siamo più vivi...che non userò perché non mi piace per niente) non ha deluso le mie aspettative, anzi le ha superate: non solo mi ha tenuto incollata allo schermo a tifare per il gruppo di malcapitati di turno, ma mi ha regalato più che un semplice intrattenimento, stupendomi con momenti commoventi e qualche lacrima (in realtà ho la lacrima abbastanza facile ma va bè).

Ho tante cose da dire su questa serie in particolare e i sui k-drama in generale, ma cercherò di andare con ordine. La trama di All of us are dead è semplicissima: in una scuola superiore si diffonde all'improvviso un'epidemia zombie e un gruppo di studenti cerca di uscirne vivo.

Già dalla seconda puntata ho capito che calcare l'accento su elementi come sangue e adrenalina, come ho letto da diverse parti, è quanto mai riduttivo. Ovvio, ci sono gli zombie e c'è tanto sangue, con scene abbastanza cruente e raccapriccianti, alcune sequenze hanno un ritmo serratissimo e si rimane letteralmente col fiato sospeso, ma ci sono anche momenti più statici e riflessivi.

Se ho imparato qualcosa dalle decine e decine di k-drama visti, è che i coreani solitamente inseriscono l'elemento umano e sociale in qualsiasi storia e lo fanno talmente bene da far risultare l'abbinamento naturale senza scadere nell'eccessivamente melodrammatico e/o nel macchiettistico e/o nel ridicolo (vedi Contracted e il suo seguito). In All of us are dead si racconta la lotta per la sopravvivenza dei protagonisti, ma soprattutto si mettono in luce le diverse risposte a una situazione così critica, non solo da parte dei personaggi direttamente coinvolti ma anche di chi ha ruoli di responsabilità e infine dei media. La natura umana viene messa a nudo, a volte anche in modo crudele. Gli affetti (famigliari, di amicizia, ecc...) sono un altro tema cardine di questo drama, ma vengono toccati diversi altri punti che possono aprire quesiti e riflessioni interessanti.

Sono rimasta inoltre piacevolmente colpita dalla performance del cast che, nonostante sia composto per lo più da giovani attori sui 20 anni (Park Ji-Hoo, che interpreta Nam On-jo, è nata nel 2003) ha dimostrato una bravura recitativa che a volte non si trova neanche in attori più navigati. Sarà che prima di vedere questo ero reduce da un drama in cui l'attrice protagonista, sebbene abbia una certa esperienza, ha mostrato per 16 episodi una sola espressione facciale e un modo di recitare le battute talmente apatico e impersonale da spingermi quasi a saltare le sue parti e vedere solo quelle degli attori secondari. In All of us are dead in generale la recitazione mi è sembrata convinta e sentita, ma non sopra le righe. Insomma, promossi tutti. A proposito di cast: chi ha guardato anche Squid Game forse ha visto una faccia conosciuta!



Il nuovo k-drama di Netflix condivide con Squid Game il fatto che l'originalità risieda, secondo me, non tanto nel soggetto (All of us are dead è tratto da un fumetto, potrei citarvene diversi altri con il soggetto zombie-scuola) ma in due fattori principali.
Il primo riguarda la messa in scena di personaggi umani e abbastanza realistici nelle loro emozioni e nei loro comportamenti da riuscire a coinvolgere in maniera più profonda lo spettatore: non è un asettico racconto di un evento apocalittico, magari per mettere in mostra l'eroe o l'eroina di turno, ma come ho detto prima, ci s’interroga sulla natura umana e sulla società in generale.
Il secondo fattore è il fatto che ogni elemento della serie abbia come obiettivo finale quello di catturare una larga fascia di spettatori: ritmo serrato ma anche momenti di coinvolgimento emotivo, fattore sorpresa, comicità (ebbene sì), attenzione alle scenografie e all'ambientazione. Nel caso specifico di All of us are dead e degli altri prodotti con gli zombie, rimango sempre affascinata dalla maestria in cui vengono girate e orchestrate le scene di massa che li coinvolgono. Se avete visto Train to Busan o Kingdom anche lì ricorderete alcune scene delle orde di zombie magistralmente girate e coreografate (uso i termini orchestrare e coreografare non a caso perché mi ricordano proprio il dirigere una sinfonia o un balletto con tutti gli elementi che si fondono e si muovono per formare la melodia o la danza...che in questo caso è la massa di zombie).


Queste ovviamente sono le mie opinioni, scrivetemi le vostre nei commenti! Avete visto o pensate di vedere questa nuova serie? 


Commenti

  1. Questa serie è nella mia lista infinita di k-drama, che ho avuto il piacere di scoprire durante il primo lockdown, e me ne sono perdutamente innamorata. Per ora preferisco i romance, ho visto Squid Game, ma nulla a che vedere con i drama romantici dei quali vado pazza - vedi Crash landing on you o Somenthing in the rain -, assolutamente due dei miei preferiti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Adoro Something in the rain, è anche uno dei miei preferiti! Crash landing on you invece devo ancora vederlo ma sono sicura che mi piacerà

      Elimina

Posta un commento

Lascia un commento e mi farai felice. :) Non si accettano insulti, offese varie e spam.