Il vangelo secondo Biff, Christopher Moore | Recensione


Ciao a tutti!
Sono un po' in ritardo rispetto alla mia programmazione abituale: queste settimane si stanno rivelando abbastanza caotiche e impegnative!

Il libro di cui vi parlo oggi è la prima lettura consigliata da voi all'interno dell'iniziativa Consigliami un Libro: Il Vangelo secondo Biff, di Christopher Moore. Avete già mandato le proposte per questo mese e, come si evince dalla mia TBR, ho scelto di leggere il primo volume de Il Trono di Spade. Il tempo per la lettura ultimamente è ridotto al lumicino, ma spero di farcela! Se riesco vorrei organizzare anche una piccola lettura di gruppo ma non vi prometto niente.

Tornando a Il vangelo secondo Biff, ringrazio tantissimo Alenixedda, che mi ha consigliato questo libro di cui non avevo mai sentito parlare e che ho trovato strano ma irresistibile!


Titolo: Il vangelo secondo Biff. Amico d'infanzia di Gesù
(or.: Lamb: the gospel according to Biff, Christ childhood pal)
Autore: Christopher Moore
Genere: urban fantasy
Prima Pubblicazione: 2002
Edizione Italiana: Elliot, 2008
Pagine: 580


Trama
Tutti sanno come è nato e come è morto Gesù. La stella cometa, la mangiatoia, i Re Magi; e poi la passione, la crocifissione. Ma che cosa ha combinato dall'infanzia ai trent'anni? Su richiesta del Messia, a duemila anni dalla sua morte, un angelo fa resuscitare il suo migliore amico, Levi detto Biff, a cui spetta il compito di scrivere un nuovo Vangelo che racconti finalmente la vera storia di Gesù di Nazaret. E quella di Biff è un'epopea ricca di miracoli, viaggi, scoperte e anche kung fu, demoni, morti viventi, folli monaci tibetani e pupe da sballo.




Il vangelo secondo Biff è un romanzo umoristico che racconta la vita di Gesù, dall'infanzia alla morte/resurrezione, incentrandosi su tutta quella parte di tempo che non viene narrata nei Vangeli. Cos'ha fatto Gesù prima di diventare il Messia? Come ha trascorso la sua infanzia e giovinezza?
Il tutto è narrato dal suo amico d'infanzia Levi detto Biff: una voce sarcastica e irriverente che da sola regge l'intero libro e senza la quale il romanzo sarebbe stato decisamente tutt'altra cosa. Ma ci arriveremo...
Da non credente (o più o meno credente) ho letto il romanzo senza alcuna implicazione morale e religiosa.

L'ambientazione del libro è piuttosto ampia: dalla Galilea si arriva infatti fino all'India. Si nota la cura con cui sono stati ricreati gli scenari, lasciando però un grosso margine di libertà all'immaginazione. Accanto a ricostruzioni dettagliate e verosimili del modo di vivere del tempo, si trovano infatti aspetti più fantasiosi ed esagerati ma perfettamente in linea con lo stile e le intenzioni del racconto.

Per quanto riguarda l'andamento della narrazione, ho da fare una piccola critica riguardante l'interminabile parte centrale: interminabile, appunto, perchè priva di avvenimenti importanti e troppo statica. Mi riferisco, per chi ha già letto il libro, alla parte in cui i nostri eroi si trovano da Melchiorre.
Altro appunto riguarda la fine, o meglio i capitoli riguardanti la Passione, in cui l'autore rimane fedele ai Vangeli. Una parte importante, che mi aspettavo venisse trattata più estesamente. L'impressione è stata invece di un'eccessiva stringatezza, soprattutto in relazione ad altre parti (vedi sopra). Parere personale.

«Quindi non sanno che sono stato io?» 
«Spero proprio di no. Gesù, non capisci che non puoi andartene in giro a fare questo genere di cose? La gente non è pronta». 
«Ma molti di loro lo vogliono. Non fanno che parlare del Messia che verrà a salvarci. Non devo far vedere che è arrivato?»


Venendo ai personaggi, Gesù è quello su cui si concentra l'attenzione e che prende lo spazio maggiore nella narrazione. Christopher Moore sceglie di ritrarre un Gesù più umano, privo di quell'aura di perfezione e divinità che normalmente gli si attribuisce. È un giovane che fin da bambino conosce il suo destino ma che, con un'incertezza del tutto comune e una notevole dose di ingenuità, non sa come compierlo e per questo intraprende un lungo viaggio per imparare ad essere il Messia che Dio si aspetta. È un Gesù non privo di dubbi, che si angoscia perchè non riceve dal Padre risposte su come agire, e che studia a tavolino i sermoni.
Questo personaggio, tuttavia, sarebbe stato decisamente meno interessante se non l'avessimo visto attraverso gli occhi di Biff. Un personaggio unico e, in qualche modo, la piena rappresentazione dell'essere umano in tutte le sue debolezze. Ma anche nelle sue tante qualità. Accanto ad un Gesù sì più umanizzato ma comunque straordinario, troviamo un personaggio totalmente opposto, ma legato al primo da un affetto che traspare nelle pagine. L'amicizia di Biff nei confronti di Gesù è sicuramente l'aspetto che più mi ha coinvolto emotivamente; più della storia in sè è il modo in cui Biff racconta del suo amico che ho apprezzato.


Prostoria, personaggi 
Contro: parte centrale lenta

* VALUTAZIONE *
Un romanzo che mi ha stupito e che entra di diritto tra i miei preferiti in assoluto.

* PUNTEGGIO *
9/10

 (punteggio minimo: 5 - punteggio massimo: 10)



Commenti

  1. E' stato consigliato anche a me (credo proprio da Alenixedda..ma anche da altre persone), perciò primo o poi lo leggerò! Sembra molto originale e curioso *_*

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    Risposte
    1. Confermo, è stata una lettura sorprendente (e divertente)! :)

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