Buongiorno Cercatori!
Dovevo pubblicare questo post ieri ma, tra una cosa e l'altra, ho dovuto rimandare. Diciamo anche che diversi episodi di Blindspot mi hanno distolto dal terminare la recensione!
Ora però sono attenta e concentrata e posso parlarvi di una delle mie ultime letture, un romanzo distopico uscito il 13 di questo mese per De Agostini, o meglio DeA Planeta Libri, il nuovo marchio nato dalla fusione con il gruppo editoriale Planeta.
Dovevo pubblicare questo post ieri ma, tra una cosa e l'altra, ho dovuto rimandare. Diciamo anche che diversi episodi di Blindspot mi hanno distolto dal terminare la recensione!
Ora però sono attenta e concentrata e posso parlarvi di una delle mie ultime letture, un romanzo distopico uscito il 13 di questo mese per De Agostini, o meglio DeA Planeta Libri, il nuovo marchio nato dalla fusione con il gruppo editoriale Planeta.
Il primo aspetto che colpisce del romanzo è sicuramente l'ambientazione: in seguito ad una guerra nucleare la Terra è diventata un ambiente tossico e inquinato, devastato e spopolato. L'isola di Aurora è l'unico luogo vivibile del Pianeta e la popolazione è ormai da generazioni autosufficiente e in totale isolamento. Scienza e tecnologia si sono inoltre evolute a tal punto da creare un farmaco contro l'invecchiamento, il Time Deal.
In questo scenario si muovono i protagonisti del romanzo, Aileen e Julian, appartenenti a due classi sociali diverse e divisi anche per quanto riguarda il rapporto nei confronti del Time Deal: la prima è infatti figlia di due importanti avvocati e ha assunto il Time Deal quando aveva quindici anni, mentre il secondo è un operaio con una sorellina a carico, fermamente contrario al farmaco anti-invecchiamento.
La storia d'amore tra i due, così solida e cristallina, è probabilmente l'unico punto fermo in un mondo in cui la verità non è sempre quella che si vede o che viene proposta.
I personaggi secondari poi, sono di quelli che si fanno ricordare a lungo, in particolare Stan e Miry. Quest'ultima, nonostante la breve apparizione, ha subito avuto la mia simpatia ed, ecco, sono un po' in ansia per le sue sorti. Ditemi che c'è un seguito.
Degli antagonisti (sì, al plurale) ve ne cito solo uno: Daniel Werner. Un cattivo secondo me iconico: dall'apparenza perfetta e controllata, visionario, senza scrupoli, privo di empatia o calore umano.
Ma Time Deal, oltre a proporre una storia ricca di colpi di scena, tocca diverse tematiche interessanti e sempre attuali, offrendo non pochi spunti di riflessione.
Innanzitutto il dilemma giovinezza vs vecchiaia, la promessa di una vita che non conosce malattie e senilità. Un argomento complesso, che mi fa pensare alla paura di invecchiare e al desiderio di apparire sempre giovani e scattanti, tipici dell'epoca in cui viviamo.
Ma il fatto che sessantenni conservino l'aspetto di adolescenti, oltre ad essere decisamente fuorviante quando s'incontra qualcuno, non è anche una specie di maschera? E, a lungo andare, non rende tutti uguali e standardizzati?
A questo tema si intreccia poi il secondo, di natura più politica, che mi ha ricordato vagamente 1984 di Orwell. Quanto potere può avere un'azienda che, senza alcuna concorrenza, arriva a rendere i propri prodotti indispensabili alla popolazione? E si rende tale creando innanzitutto un gruppo di eletti che si vede garantiti lavoro, assistenza medica e trattamenti preferenziali in tutti i campi della società e della giustizia, in modo da spingere, di fatto obbligare, il resto dei cittadini ad unirsi ad essa.
Un quadro che ho trovato terrificante, anche perché affatto assurdo o improbabile. Rimanere sani e giovani, una vita praticamente eterna: a che prezzo dal punto di vista del libero arbitrio?
Ma il fatto che sessantenni conservino l'aspetto di adolescenti, oltre ad essere decisamente fuorviante quando s'incontra qualcuno, non è anche una specie di maschera? E, a lungo andare, non rende tutti uguali e standardizzati?
A questo tema si intreccia poi il secondo, di natura più politica, che mi ha ricordato vagamente 1984 di Orwell. Quanto potere può avere un'azienda che, senza alcuna concorrenza, arriva a rendere i propri prodotti indispensabili alla popolazione? E si rende tale creando innanzitutto un gruppo di eletti che si vede garantiti lavoro, assistenza medica e trattamenti preferenziali in tutti i campi della società e della giustizia, in modo da spingere, di fatto obbligare, il resto dei cittadini ad unirsi ad essa.
Un quadro che ho trovato terrificante, anche perché affatto assurdo o improbabile. Rimanere sani e giovani, una vita praticamente eterna: a che prezzo dal punto di vista del libero arbitrio?
Non sarei me stessa, però, se non vi parlassi di alcuni aspetti che non mi hanno convinto, per fortuna molto piccoli e probabilmente più legati ai miei gusti da lettrice che ad oggettive debolezze del testo.
Vi ho illustrato brevemente i due protagonisti, parlandovi in termini positivi della loro storia d'amore. Tuttavia, a parte apprezzare questo elemento, i due in sé non mi hanno catturato più di tanto. Diciamo che, in generale, mi sono sentita più partecipe alle vicissitudini degli altri personaggi.
Un altro piccolo appunto riguarda invece la narrazione in sé e il fatto che, in diversi casi, mi è parso che si dicesse troppo. Alcune riflessioni, secondo me, potevano essere tranquillamente saltate e lasciate alla mente del lettore.
Probabilmente, in assenza di queste due "pecche", avrei dato una votazione più alta ad un romanzo che si legge con vero piacere, ben scritto (e senza refusi!), con una storia appassionante e che dà il via a parecchie riflessioni.
Vi ho illustrato brevemente i due protagonisti, parlandovi in termini positivi della loro storia d'amore. Tuttavia, a parte apprezzare questo elemento, i due in sé non mi hanno catturato più di tanto. Diciamo che, in generale, mi sono sentita più partecipe alle vicissitudini degli altri personaggi.
Un altro piccolo appunto riguarda invece la narrazione in sé e il fatto che, in diversi casi, mi è parso che si dicesse troppo. Alcune riflessioni, secondo me, potevano essere tranquillamente saltate e lasciate alla mente del lettore.
Probabilmente, in assenza di queste due "pecche", avrei dato una votazione più alta ad un romanzo che si legge con vero piacere, ben scritto (e senza refusi!), con una storia appassionante e che dà il via a parecchie riflessioni.
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