[Al Cinema] Contracted - l'indie horror per i patiti del trash



Buon pomeriggio lettori!
Oggi vi parlo di un indie horror che tratta il tema degli zombie in maniera originale, ma che secondo me sfocia ad un certo punto nel grottesco e nel ridicolo.

Attenzione: l'immagine successiva potrebbe fare un po' schifo.


 


CONTRACTED
Titolo originale: Contracted
Regia: Eric England
Paese di Produzione: USA
Anno: 2013
Genere: horror
Attori principali: Najarra Townsend, Caroline Williams, Alice Macdonald
 ______________________________________

Il film in breve: Samantha, in seguito ad un rapporto sessuale con uno sconosciuto, contrae uno strano morbo.

Dovete sapere che quando capita che un film non mi sia piaciuto vado a leggere qualche recensione per sincerarmi che non sia solo io la scema e che qualcun altro abbia percepito le mie stesse cose. Di Contracted c'è chi ne parla benissimo e chi lo definisce, senza mezzi termini, una schifezza.

Ve lo spoilero, ma tanto si capisce dopo dieci minuti: Contracted è un film sugli zombie. Vi ho detto che si capisce quasi subito, ma io fino all'ultimo non volevo crederci perché il film ci presenta questo tema in maniera parecchio originale, discostandosi nettamente dai film del genere a cui siamo abituati. Il film si focalizza infatti su quei pochi giorni che vanno da quando la protagonista contrae un misterioso virus al momento in cui di fatto si trasforma in uno zombie. Siamo più abituati a vedere portati sullo schermo la pandemia o il dopo-contagio, mentre è una novità decidere di parlare del prima e concentrarsi su una sola persona, sulla fase in cui la ragazza prende l'infezione e questa inizia a svilupparsi e a far cadere a pezzi, letteralmente, il suo corpo e la sua mente.
I primi 20/30 minuti di film sono anche abbastanza disturbanti perché assistiamo al manifestarsi di una serie di sintomi fisici da parte della protagonista e, come lei, non sappiamo bene cosa stia succedendo. Poi il film diventa ridicolo e tra l'altro è farcito di scene che mi hanno proprio fatto schifo ma al tempo stesso erano talmente grottesche che non ho potuto fare a meno di continuare la visione.

La protagonista ha tutta la mia compassione. Tornata da poco a stare dalla madre perché si è lasciata (o sono in pausa, non si capisce) con una tizia che è lo stereotipo più stupido che potessero trovare sulle lesbiche, tizia che palesemente non è più interessata ma da cui la protagonista continua a tornare in un disperato tentativo di riconquista. L'ex ragazzo Riley (o forse solo uno spasimante, anche qui non si capisce) si presenta continuamente dove lavora la protagonista, tipo stalker; la madre sa solo rimproverarla e guardarla come se fosse un abominio sceso in Terra perché non accetta la sua omosessualità ma per certi versi ha anche le sue buone ragioni perché è preoccupata perché la figlia pare abbia un passato di dipendenza dalla droga.
La caratterizzazione psicologica dei personaggi, così come la storia stessa della protagonista, è ridotta all'osso e le poche informazioni che io vi ho riportato sono date a spizzichi durante la visione del film. Al regista non interessa approfondire la psicologia della protagonista o le dinamiche con gli altri personaggi, ci dà giusto un'infarinatura, il tanto giusto perché chi guarda il film probabilmente dica "poverina, già era sfigata, pure questo virus schifoso doveva prendersi".
Ma la cosa veramente assurda che ho trovato in questo film è che la protagonista se ne va in giro con una faccia che farebbe paura a chiunque, dove gli occhi rossi e gli sfoghi sono il minimo (la faccia che vedete sopra nella locandina) e nessuno si preoccupa come invece sarebbe logico. Chi la vede si limita a dire frasi del tipo "cosa c'è che non va nel tuo occhio?" per poi passare ad un altro argomento. Ma siete normali? Il medico (sì va dal medico perché ovviamente è parecchio preoccupante quello che succede a questa poveretta) la guarda dubbioso, le controlla la gola, e la rimanda a casa dicendole di aspettare i risultati delle analisi. Cioè, ma non vedi com'è conciata? Ritirate la laurea a quell'uomo!



Se vogliamo trovare un senso più profondo e poetico all'intero film si potrebbe dire che, in qualche modo, il declino della protagonista va di pari passo o mostra chiaramente un bisogno, una ricerca quasi ossessiva di affetto, che poi si conclude con un bisogno di carne umana. Ma credo che, anche se nelle intenzioni del regista ci fosse stato un senso più profondo, sia stato completamente fagocitato dall'assurdità generale.


Commenti

  1. Adoro gli horror, ma tutti attorno a me ne sono spaventati.
    Quindi non riesco più ad andare al cinema.
    Spero che Lorenzo cresca con la mia stessa passione, così potremo fare l'abbonamento settimanale.... ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Claudia, io mi ritrovo in entrambe le situazioni: adoro gli horror sul paranormale (case infestate, possessioni, ecc) ma al tempo stesso mi fanno veramente paura quindi non ne guardo quanto ne vorrei. :)

      Elimina
  2. Sai, nonostante i difetti non mi sembra male ahahah credo che me lo segnerò!

    RispondiElimina
  3. Mi unisco al commento di Giusy, se riesco a beccarlo me lo vedo ;) Adoro gli zombie in ogni salsa, e anche i film in cui alla fine si sfocia nel ridicolo e grottesco... insomma, sono nel mood giusto ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono curiosa di sapere cosa ne pensi! :) Di certo è un film particolare :D

      Elimina

Posta un commento

Lascia un commento e mi farai felice. :) Non si accettano insulti, offese varie e spam.