Il romanzo che mi ha fatto compagnia questo mese (e che sto rileggendo in questi giorni) nonostante i piccoli difetti (peraltro comuni al 99% dei romance, quindi forse non si possono considerare difetti in senso stretto) intrattiene con una storia tenera e divertente.
The Love Hypothesis è una storia d'amore ambientata nella facoltà di biologia dell'Università di Stanford. La protagonista, Olive, è infatti una dottoranda in biologia che una sera, per convincere la sua amica Ahn del fatto che non pensi più al suo ex, bacia il primo malcapitato che incontra nei corridoi dei laboratori. Il malcapitato però si rivela essere Adam Carlsen, giovane professore noto a tutti gli studenti per essere un grandissimo str*o, cioè volevo dire despota.
Non avevo mai letto un romance con un'ambientazione simile e mi è piaciuto il fatto che l'autrice faccia presenti le difficoltà dell'essere una donna in un mondo (accademico in questo caso, ma vale anche per altre professioni) spesso sessista.
Anche l'impianto del romanzo, con i teoremi che aprono di volta in volta i capitoli, è fresco e divertente.
I protagonisti, Adam e Olive, sono carinissimi e super dolci. Mi sono innamorata di loro (soprattutto di Adam), della loro storia e delle loro interazioni. Se un libro mi fa sorridere come un'idiota dall'inizio alla fine e mi ritorna il sorriso ogni volta che ci penso, sono pronta a passare sopra anche a certi piccoli difetti che magari altrimenti mi avrebbero infastidito. E poi c'è il fake dating, uno dei miei tropes preferiti.
A proposito di cliché, mi ha divertito molto il fatto che l'autrice
giochi palesemente con i vari stereotipi tipici delle commedie rosa.
Passando alle cose che un po' mi hanno fatto storcere il naso, The Love Hypothesis fa parte di quella categoria di romance (la maggior parte, ad essere sincera) che tende a ripetere certe cose all'infinito: si fissano su un particolare di un personaggio e ce lo propinano ogni due pagine. In questo caso abbiamo capito già le prime due volte che Adam è un tipo altissimo, ma nonostante ciò l'autrice ci tiene a ricordarcelo altre mille volte. È una cosa che trovo praticamente 9 volte su 10 (anche nel libro che sto leggendo in questi giorni, in cui l'autrice non smette di dire quanto gli occhi del protagonista siano incredibilmente blu "Crayola"...il che fa pure un po' ridere): ormai mi sono assuefatta, ignoro e vado avanti però è comunque un pochino fastidioso. Diciamo che potrebbe essere giustificato dal fatto che quello che leggiamo è il punto di vista della protagonista che magari si è un po' fissata con l'altezza (e gli addominali,come darle torto) del protagonista maschile, però dal punto di vista del lettore alla lunga questa continua ripetizione diventa stancante.
Un altro particolare che mi ha dato da pensare è il fatto che la trama del romanzo sia praticamente tutta sulle spalle dell'amica della protagonista che, ficcanaso come poche, di fatto crea tutta una serie di situazioni in cui far interagire i nostri protagonisti. I suoi interventi generano tra le scene più divertenti (e imbarazzanti...io mi sarei probabilmente sotterrata e non sarei più riemersa) dell'intero romanzo; la povera Ahn a quest'ora come minimo avrà mal di schiena. Il mio preferito tra gli amici di Olive è però Malcom e mi sarebbe piaciuto che avesse più spazio.
In conclusione: romanzo promosso a pieni voti. Ho trovato delle cose che mi avrebbero infastidito se la storia non mi fosse piaciuta così tanto ma la lettura è scorrevole e la storia fresca, divertente e dolcissima.
Commenti
Posta un commento
Lascia un commento e mi farai felice. :) Non si accettano insulti, offese varie e spam.